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giovedì 29 maggio 2014

E lo chiamano referendum.


di  A. Lalomia

Ecco in che modo si è votato durante il referendum separatista nelle regioni russofone di Donetsk e Lugansk.   
Come si vede dalle immagini e dai video presenti in basso, la scheda è introdotta, aperta, in un'urna trasparente e la scelta dell'elettore è visibile senza alcuna difficoltà.
Tutto questo con buona pace di qualunque elementare principio di segretezza del voto.
A completare il quadro, hanno pensato poi i miliziani armati di mitra dentro i seggi elettorali.
La stessa Mosca  (a cui i separatisti hanno chiesto di essere annessi)  ha preso le distanze da queste 'consultazioni', ritenendole evidentemente una pura e semplice farsa, che offende l'intelligenza, il decoro, il buon gusto, la sensibilità di qualunque persona seria.
Maggiori autonomie in ambito locale  -senza dubbio legittime in certe regioni ucraine-  non possono certo essere reclamate con questi sistemi.